Industria 1° trimestre 2009

Industria veneta: continua il momento di difficoltà

Nel primo trimestre 2009, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una nuova flessione del -16,5 per cento rispetto al primo trimestre 2008, confermando il difficile momento della congiuntura economica del settore manifatturiero veneto. Nel confronto con il trimestre precedente il livello produttivo ha evidenziato una diminuzione del 12,2 per cento.
L’analisi congiunturale del primo trimestre 2009 sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 1.908 imprese con almeno 2 addetti.
La flessione in Veneto risulta tuttavia meno marcata rispetto a quella registrata nel resto del Paese e in Europa. Nel primo bimestre 2009 l’indice della produzione industriale in Italia ha accusato un -19,2 per cento, mentre nell’Eurozona la contrazione è stata pari a -17,3 per cento.

La contrazione della produzione è confermata anche dall’indicatore del grado di utilizzo degli impianti, sceso dal 71,9 al 63,6 per cento, il valore più basso registrato negli ultimi 30 anni.
Sotto il profilo dimensionale, nel periodo gennaio – marzo 2009 il calo della produzione industriale ha interessato principalmente le grandi imprese (250 addetti e più), dove le perdite sono state inferiori al -20 per cento (-20,9%). Le medie imprese (50-249 addetti) hanno segnato un -16,2 per cento, seguono le piccole imprese (10-49 addetti) con un -15,8 per cento e le microimprese con un -15 per cento.
Analizzando l’andamento della produzione nelle imprese che a fine marzo 2009 segnalavano lavoratori in Cassa Integrazione (CIG) emerge che i livelli produttivi si sono ridotti di circa il 30 per cento.
Sotto il profilo settoriale, l’indice della produzione industriale ha segnato, nel confronto con lo stesso trimestre del 2008, variazioni negative per quasi tutti i settori d’attività, ad eccezione dell’alimentare, che ha registrato un incremento del +7,1 per cento. Le diminuzioni tendenziali più marcate hanno riguardato il comparto dei metalli e prodotti in metallo (-25,8%), delle macchine utensili (-23,6%), delle macchine elettriche ed elettroniche (-21,1%), del legno e del mobile (-20,7%) e delle altre imprese manifatturiere (dove prevale il settore orafo) (-20,6%). In linea con la media regionale le performance del tessile-abbigliamento-calzature (-16,5%) e della gomma e plastica (-16,2%). Dinamiche meno accentuate per l’industria del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-6,7%) e per l’industria della carta, stampa ed editoria (-3,5%).
Migliorano leggermente le previsioni degli imprenditori per prossimi sei mesi, grazie ai giudizi più ottimistici delle microimprese. Per quanto riguarda la produzione il saldo tra chi ne prevede un aumento e chi un calo è risultato pari a -27,6 per cento, a fronte del -37,7 per cento del trimestre precedente. In risalita anche i saldi tra giudizi positivi e negativi per fatturato (-26,9%), ordini interni (-26%) e ordini esteri (-30,2%). Stabile l’occupazione (-15,6%).

 

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