Commercio 4° trimestre 2008
Giù le vendite al dettaglio: -4,2%
Nel quarto trimestre 2008, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, le vendite al dettaglio hanno registrato una diminuzione del -4,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007, nonostante la variazione su base congiunturale sia stata positiva e pari al +6,1 per cento. Nemmeno il tradizionale aumento dei consumi di fine anno è riuscito a rilanciare le vendite dopo due trimestri consecutivi di flessione (-1,7% nel secondo e -1% nel terzo trimestre).
La rilevazione trimestrale sulle imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, condotta da Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di circa 400 imprese con almeno 3 addetti.
Analizzando le dinamiche sulla base del tipo di prodotto venduto si osservano però delle performance, benché negative, piuttosto diverse. Mentre i prodotti alimentari hanno evidenziato una leggera diminuzione del -0,8 per cento su base annua, per i prodotti non alimentari le vendite si sono contratte del -6,3 per cento. Le decisioni di spesa dei beni “no food” sono state particolarmente condizionate dal forte deterioramento dell’economia nel suo complesso e dalla sfiducia delle famiglie circa l’evoluzione del mercato del lavoro, sebbene siano state in parte compensate dal rientro delle tensioni inflazionistiche.
Sotto il profilo dimensionale a soffrire maggiormente sono state le piccole strutture (fino a 400 mq): rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno le vendite al dettaglio hanno evidenziato una intensa contrazione del -8 per cento. Tuttavia anche le grandi strutture (oltre 400 mq) hanno chiuso il trimestre con il segno negativo (-2,7%).
Rallentano i prezzi di vendita. Nel confronto con il corrispondente periodo del 2007 l’indicatore ha evidenziato un lieve aumento del +0,9 per cento, che si discosta dagli incrementi registrati negli altri trimestri del 2008 (+3,1% nel primi tre mesi, +1,4% nel secondo e terzo trimestre).
La variazione dei prezzi si è rivelata in rialzo soprattutto nelle imprese operanti nelle vendite di prodotti alimentari (+1,6%) e negli esercizi con superfici più estese (Grande Distribuzione) (+1,2%), mentre è rimasta sostanzialmente stabile nel commercio al dettaglio di prodotti non alimentari (+0,4%) e nelle piccole strutture di vendita (+0,2%).
Prosegue il trend negativo degli ordinativi nel quarto trimestre 2008. Nel confronto con il corrispondente periodo del 2007, l’indicatore ha evidenziato un marcato decremento del -3,9 per cento, per effetto di una pesante flessione del comparto dei prodotti non alimentari (-5,5%). La dinamica degli ordini per i prodotti alimentari ha invece evidenziato una diminuzione più contenuta (-1,1%). Sotto il profilo dimensionale le perdite maggiori si registrano nelle piccole strutture, dove l’indicatore è sceso di quasi cinque punti percentuali rispetto al trimestre precedente (-8,3% nel trimestre analizzato, -3,9% nel terzo trimestre). La situazione nella Grande distribuzione è leggermente migliore: gli ordinativi hanno registrato su base annua una diminuzione del -2,6 per cento.
Nel quarto trimestre 2008 anche l’occupazione ha iniziato a risentire del rallentamento delle vendite, registrando un calo del -1,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La dinamica negativa del mercato del lavoro si è sviluppata indipendentemente dalla tipologia di prodotto venduto e dalla dimensione del punto vendita. In particolare, su base annua l’indicatore ha registrato un calo del -1,7 per cento nelle imprese che operano nella vendita di prodotti alimentari e del -1,1 per cento in quelle che operano nella vendita degli altri tipi di prodotti. Per dimensione aziendale, invece, la diminuzione è stata del -1,7 per cento per le piccole strutture di vendita e del -1,8 per cento per la Grande distribuzione.
Le opinioni degli imprenditori evidenziano un generale pessimismo per i prossimi sei mesi. Per quanto riguarda le vendite, il saldo tra giudizi positivi e negativi è risultato pari al -56,8 per cento, a fronte del -24,8 per cento del trimestre precedente. Peggiorano anche i saldi degli ordinativi (-50,1%, era -35,5% nel terzo trimestre), dell’occupazione (-15,4%, era -5,5%). Solo i prezzi di vendita mostrano un saldo più favorevole rispetto ai giudizi precedenti (-1,4%).