Dati congiuntura
Industria 2° trimestre 2012
Livelli produttivi ancora in calo: -5,3% rispetto al 2011
Nel secondo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un calo del -5,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Anche nel confronto con il trimestre precedente, i livelli produttivi hanno confermato il rallentamento del ciclo economico in atto, segnando una variazione congiunturale destagionalizzata del -2,1 per cento.
Sotto il profilo dimensionale il calo della produzione ha interessato principalmente le microimprese (2-9 addetti) con una contrazione del -8,2 per cento; seguono le medie (50-249 addetti) e le piccole imprese (10-49 addetti) che hanno segnato una flessione simile, rispettivamente del -5,4 e –4,8 per cento. Negativa, sebbene più contenuta, anche la performance delle grandi imprese (250 addetti e più) che hanno messo a segno un -3,5 per cento.
Prosegue la dinamica negativa soprattutto della produzione di beni intermedi (-7,3%). Meno marcata, ma pur sempre sfavorevole, la performance per le imprese che realizzano beni di consumo e beni strumentali che hanno riportato valori rispettivamente pari a -4,1 e -3,4 per cento.
Per quanto riguarda i settori, le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del tessile, abbigliamento e calzature (-10,2%), del marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-8,6%), del legno e mobile (-7,7%) e della carta e stampa (-7,1%). L’unico comparto che ha registrato un andamento pressoché stabile è quello dell’alimentare, bevande e tabacco (+0,2%).
Le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi non sono positive. I saldi di risposte tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione evidenziano infatti una sfiducia generalizzata per tutti gli indicatori. In particolare, si rilevano prospettive in forte calo, oltre il -35 per cento, per la produzione e il fatturato (rispettivamente -22,8 e -20,8 p.p. rispetto al trimestre precedente ). Anche le attese per gli ordinativi non sono promettenti: gli imprenditori prevedono una diminuzione pari a -40 punti percentuali per il mercato interno e a -19,2 punti percentuali per quello estero, fortemente in crescita rispetto alla scorsa rilevazione (-28,4 e -3,6 p.p. nel trimestre precedente).
Sotto il profilo dimensionale il calo della produzione ha interessato principalmente le microimprese (2-9 addetti) con una contrazione del -8,2 per cento; seguono le medie (50-249 addetti) e le piccole imprese (10-49 addetti) che hanno segnato una flessione simile, rispettivamente del -5,4 e –4,8 per cento. Negativa, sebbene più contenuta, anche la performance delle grandi imprese (250 addetti e più) che hanno messo a segno un -3,5 per cento.
Prosegue la dinamica negativa soprattutto della produzione di beni intermedi (-7,3%). Meno marcata, ma pur sempre sfavorevole, la performance per le imprese che realizzano beni di consumo e beni strumentali che hanno riportato valori rispettivamente pari a -4,1 e -3,4 per cento.
Per quanto riguarda i settori, le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del tessile, abbigliamento e calzature (-10,2%), del marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-8,6%), del legno e mobile (-7,7%) e della carta e stampa (-7,1%). L’unico comparto che ha registrato un andamento pressoché stabile è quello dell’alimentare, bevande e tabacco (+0,2%).
Le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi non sono positive. I saldi di risposte tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione evidenziano infatti una sfiducia generalizzata per tutti gli indicatori. In particolare, si rilevano prospettive in forte calo, oltre il -35 per cento, per la produzione e il fatturato (rispettivamente -22,8 e -20,8 p.p. rispetto al trimestre precedente ). Anche le attese per gli ordinativi non sono promettenti: gli imprenditori prevedono una diminuzione pari a -40 punti percentuali per il mercato interno e a -19,2 punti percentuali per quello estero, fortemente in crescita rispetto alla scorsa rilevazione (-28,4 e -3,6 p.p. nel trimestre precedente).