Dati congiuntura
Industria 4° trimestre 2020
Si chiude l’anno con una tenuta della produzione industriale +2,5%
Nel quarto trimestre 2020 l’industria veneta registra, dopo il robusto recupero del terzo trimestre, una tenuta nonostante molte realtà territoriali siano ancora interessate da provvedimenti di lockdown più o meno stringenti. La variazione congiunturale destagionalizzata della produzione dell’ultimo trimestre dell’anno è risultata pari al +2,5%, mentre la variazione tendenziale ha segnato una leggera decrescita del -2,1% (in linea con il -2,4% del trimestre precedente).
Guardando all’insieme delle imprese manifatturiere intervistate, sotto il profilo dimensionale a soffrire maggiormente della situazione di emergenza sono le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti, -3,1%) mentre quelle medio-grandi registrano una flessione minore (50 addetti e più, -1,7%).
Osservando la tipologia di bene la diminuzione è determinata soprattutto dalle imprese che producono beni di investimento (-3,5%) e di consumo (-2,9%), mentre risulta inferiore alla media regionale la decrescita per le aziende che producono beni intermedi (-0,6%).
A livello settoriale le imprese della gomma e plastica (+3,9%), le altre imprese manifatturiere, che includono la farmaceutica (+2,8%), le macchine elettriche ed elettroniche (+0,6%) e il marmo, vetro e ceramica (+0,4%) evidenziano un aumento della produzione annua; stabile la situazione del legno e mobile. Tutti gli altri settori mostrano invece una flessione. Ad accusare un maggiore crollo sono i comparti dell’alimentare e bevande (-6,5%), della carta e stampa (-4,4%), delle macchine ed apparecchi meccanici (-2,6%) e del tessile e abbigliamento (-2,4%). La perdita è più contenuta, con valori vicini alla media regionale, per i settori dei metalli e prodotti in metallo (-2,2%), e dei mezzi di trasporto (-1,5%).
Le prospettive degli imprenditori per i prossimi tre mesi evidenziano un atteggiamento attendista poiché il clima rimane inevitabilmente complesso e incerto per l’evoluzione sconosciuta della pandemia e per il diffondersi delle diverse varianti. I saldi tra coloro che prevedono un incremento e coloro che si attendono una diminuzione risultano positivi per tutti gli indicatori analizzati ma di lieve entità. Per la produzione il saldo è risultato pari a +5,2 punti percentuali: a livello dimensionale e settoriale risultano più fiduciosi gli imprenditori delle imprese medio-grandi (+20,9 p.p.) e quelli dei comparti carta e stampa (+25,3 p.p.), metalli e prodotti in metallo (+14,9 p.p.) e macchine elettriche ed elettroniche (+11,6 p.p.). Negativo il saldo per il comparto carta e stampa (-11,3 p.p.), tessile e abbigliamento (-6,5 p.p.), legno e mobile (-3,5 p.p.) e alimentare e bevande (-3,1 p.p.).