Dati congiuntura
Industria 1° trimestre 2012
In caduta la produzione dei livelli produttivi: -3,6% sul 2011
Nel primo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un calo del -3,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Rispetto al trimestre precedente l’indice destagionalizzato si contrae del -1,9 per cento, confermando la tendenza negativa nei livelli di produzione.
L’andamento negativo della produzione viene confermato anche dal grado di utilizzo degli impianti che si è attestato al 70 per cento, in calo rispetto al trimestre precedente di quasi 5 punti percentuali (dati destagionalizzati).
Sotto il profilo settoriale solo le imprese di maggiori dimensioni (250 addetti e più) hanno registrato un aumento del +1,2 per cento della produzione. Tutte le altre hanno segnato flessioni più o meno marcate. La flessione per le microimprese (2-9 addetti) è stata più marcata (-7,7%). Seguono le piccole imprese (10-49 addetti) e dalle medie imprese (50-249 addetti) con una diminuzione rispettivamente del -5,2 e -2,4 per cento.
Il bilancio negativo della produzione è ascrivibile in prevalenza sia alle imprese che producono beni di consumo (-4,0%) che a quelle che producono beni intermedi (-4,1%), minore, anche se sostenuto, è risultato il calo nelle imprese che producono beni strumentali (-2,0%).
Per quanto riguarda i settori, il calo della produzione è stato generalizzato. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i settori del legno e mobile (-8,4%), del marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-8,2%), della carta e stampa (-7,0%), del tessile, abbigliamento e calzature (-6,8%) e dei mezzi di trasporto (-6,3%). Minori i cali nei settori dei metalli e prodotti di metallo (-2,7%), gomma e plastica (-1,0%), macchine ed apparecchi meccanici (-0,5%).
Si aggrava la sfiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Tutti i saldi di risposte, tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione, sono risultati in forte calo. Il saldo è sceso a -22,8 punti percentuali per la produzione (era pari a -16,3 p.p. nel trimestre precedente), a -20,8 punti percentuali per il fatturato (era pari a -15,1 p.p. nel trimestre precedente) e a -12,9 punti percentuali per l’occupazione (era pari a -7,5 p.p. nel trimestre precedente). Anche le attese per gli ordinativi non sono promettenti: gli imprenditori prevedono un calo degli ordinativi pari a -28,4 punti percentuali (erano pari a -20,1 p.p. nel trimestre precedente) per il mercato interno e pari a -3,6 punti percentuali ( tuttavia in miglioramento rispetto al trimestre precedente quando le attese erano pari a -7,8 p.p.) per quello estero.
L’andamento negativo della produzione viene confermato anche dal grado di utilizzo degli impianti che si è attestato al 70 per cento, in calo rispetto al trimestre precedente di quasi 5 punti percentuali (dati destagionalizzati).
Sotto il profilo settoriale solo le imprese di maggiori dimensioni (250 addetti e più) hanno registrato un aumento del +1,2 per cento della produzione. Tutte le altre hanno segnato flessioni più o meno marcate. La flessione per le microimprese (2-9 addetti) è stata più marcata (-7,7%). Seguono le piccole imprese (10-49 addetti) e dalle medie imprese (50-249 addetti) con una diminuzione rispettivamente del -5,2 e -2,4 per cento.
Il bilancio negativo della produzione è ascrivibile in prevalenza sia alle imprese che producono beni di consumo (-4,0%) che a quelle che producono beni intermedi (-4,1%), minore, anche se sostenuto, è risultato il calo nelle imprese che producono beni strumentali (-2,0%).
Per quanto riguarda i settori, il calo della produzione è stato generalizzato. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i settori del legno e mobile (-8,4%), del marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-8,2%), della carta e stampa (-7,0%), del tessile, abbigliamento e calzature (-6,8%) e dei mezzi di trasporto (-6,3%). Minori i cali nei settori dei metalli e prodotti di metallo (-2,7%), gomma e plastica (-1,0%), macchine ed apparecchi meccanici (-0,5%).
Si aggrava la sfiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Tutti i saldi di risposte, tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione, sono risultati in forte calo. Il saldo è sceso a -22,8 punti percentuali per la produzione (era pari a -16,3 p.p. nel trimestre precedente), a -20,8 punti percentuali per il fatturato (era pari a -15,1 p.p. nel trimestre precedente) e a -12,9 punti percentuali per l’occupazione (era pari a -7,5 p.p. nel trimestre precedente). Anche le attese per gli ordinativi non sono promettenti: gli imprenditori prevedono un calo degli ordinativi pari a -28,4 punti percentuali (erano pari a -20,1 p.p. nel trimestre precedente) per il mercato interno e pari a -3,6 punti percentuali ( tuttavia in miglioramento rispetto al trimestre precedente quando le attese erano pari a -7,8 p.p.) per quello estero.